Regista taiwanese. Dopo aver frequentato il National Taiwan College of Tampei, si trasferisce nel 1978 negli Stati Uniti, dove studia arte drammatica. Quando inizia a scrivere sceneggiature, la sua identità divisa tra sensibilità orientale e pragmatismo occidentale gli suggerisce temi e situazioni (sviluppate con J. Schamus, professore di cinema alla Columbia University, suo abituale cosceneggiatore): nasce così Pushing Hands (1992), racconto delle difficoltà di ambientamento incontrate da un anziano maestro di tai-chi di Taipei che raggiunge la famiglia del figlio a New York. Se Il banchetto di nozze (1993, Orso d’oro a Berlino) è un’elegante commedia su una coppia omosessuale newyorchese in cui uno dei due gay, quello di Taiwan, finge il matrimonio per non insospettire i parenti appena giunti da Taipei, Mangiare, bere, uomo, donna (1994) segna il ritorno di L. in patria per una vicenda familiare – la vita di un cuoco in pensione con le tre figlie, scandita dal rito del pranzo domenicale – ancora incentrata sulle incomprensioni relazionali. Il successo critico di questa trilogia di «cibo e sentimenti» porta L. al timone di una grossa produzione in costume come Ragione e sentimento dall’omonimo romanzo di J. Austen (1995, Oscar per la sceneggiatura). Con Tempesta di ghiaccio (1997), rievocazione dell’America del Watergate attraverso un microcosmo familiare in crisi, inizia a perlustrare zone d’ombra della storia statunitense, con uno sguardo privo di retorica (la guerra di secessione combattuta da giovanissimi di ambo le parti in Cavalcando con il diavolo, 1999). La tigre e il dragone (2000, quattro premi Oscar), vigorosa epopea di eroi, banditi, maghi e principesse uniti e divisi da amori appassionati e odi viscerali nella Cina feudale, sotto l’apparenza dell’omaggio a un genere di lunga tradizione nel cinema di Hong Kong (il wuxiapian, o «film di spadaccini»), dimostra l’eclettismo di L. e celebra l’avvenuta acquisizione di un’estetica orientale di grande eleganza visiva da parte del cinema hollywoodiano. Hulk (2003), tratto dall’omonimo fumetto della Marvel, mette in scena invece un supereroe afflitto anziché avvantaggiato dai superpoteri di cui è dotato, in un kolossal per adulti costruito su personaggi di non comune complessità, soprattutto se si pensa alla loro origine fumettistica. La giusta distanza, culturale e cinematografica, con cui affronta il cinema statunitense riluce di autonomia artistica in I segreti di Brokeback Mountain (2005). Nel misurarsi con il mito fondativo del western (e il racconto da cui è tratto il film, Gente del Wyoming di E.A. Proulx), L. ne trasla codici d’onore, paesaggi ed epopea per firmare una melodrammatica storia d’amore impossibile tra due cowboy, costretti, nella profonda America degli anni ’60, a celare l’affetto che li unisce. Il film vince il Leone d’oro a Venezia e 3 Oscar (regia, colonna sonora e sceneggiatura non originale). Il successivo Lussuria - Seduzione e tradimento (2007), ancora Leone d’oro a Venezia, racconta un’altra storia d’amore, questa volta torbida e raggelata, nella Cina sotto occupazione giapponese tra gli anni ’30 e ’40, dove una giovane aspirante rivoluzionaria è incaricata di sedurre e uccidere un funzionario collaborazionista, ma rimane coinvolta nel gioco pericoloso di passione e tradimento.